Dossier

Marzo 2002

Roberto Crea e la Metapontum Agrobios

Edizioni Veronelli n° 63, Luigi Veronelli

La sera di martedì 11 dicembre ho avuto in casa mia Roberto Crea. I miei lettori - quelli che hanno seguito con attenzione la mia “guerra dell’olio” -lo conoscono. Sanno trattarsi di uno scienziato biochimico di elevatura internazionale (solo perchè considerato “troppo giovane” quando scoperse l’insulina sintetica che ha salvato migliaia di diabetici non fu inserito tra coloro che avrebbero potuto ricevere il Nobel). È un uomo semplice, poco sopra i 50 anni, cordiale e limpido. È volato da Roma, la sera, per incontrarmi; la sera stessa è dovuto ritornare in Roma. Ripartiva, la mattina dopo, per San Francisco. In quelle due ore mi ha raccontato di aver risolto uno dei più gravi problemi che aftliggono gli olivicoltori italiani, tanto da indurli a non possedere un proprio frantoio. Lo smaltimento delle acque di vegetazione per cui sono previste burocrazia e norme iugulatorie. li mio Nobel privatissimo ha creato a Metaponto, provincia di Matera, l’Agrobios, uno dei più moderni centri di ricerca per l’agricoltura italiana, e qui messo a punto proprio il processoper l’utilizzo dell’acqua di vegetazione. Non verrà più fatta defluire per il difficile e costosissimo smaltimento, bensì raccolta presso i frantoi, grandi e piccoli, per la trasfonnazione in numerosi prodotti, liquidi e solidi, di farmacia. In parole povere il mio olivicoltore riceverà un servizio ed una remunerazione per ciò che sino ad oggi era e sembrava uno dei problemi di irrevocabile danno. Ho detto a Crea : gli avrei dato, come a ciascuno dei miei contadini, del tu. Gli si sono illuminati gli occhi e ha sorriso. Mi ha dato del tu. Roberto Crea, scienziato ma anche grande manager - di sè e della sua intelligenza - ha creato varie società per lo sfruttamento delle proprieinvenzioni, sempre nel rispetto, più che del profitto, del vantaggio altrui. Ha, ad esempio, oliveti in California, in Puglia e in Toscana, ove ha messo in atto - oltre il recupero delle acque di vegetazione - la denocciolatura, altra sua ripresa (da note di Columella, scrittore latino, duemila anni da qui sotto, le informazioni relative agli impianti toscani. Nella Maremma Toscana a Capalbio, in Loc. Borgo Carige, il Frantoio “Terre di Capalbio” produce il suo olio speciale: “Grazie all’intraprendenza e all’acume del Biologo Roberto Crea, il Nostro Frantoio è il primo produttore di OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVE INTEGRALE”. Questo olio è definito speciale perchè presenta delle caratteristiche derivanti in primo luogo dal ciclo di produzione che, se pur rispetta quello tradizionale di tutti i frantoi, presenta in “Terre di Capalbio “ una particolare innovazione ed; in secondo luogo dagli effetti che il clima subumido ed il territorio basso collinare di questa zona producono sulle coltivazioni di olivi e di conseguenza sull’oliva stessa che rende l’olio meno acido. “Il Nostro olio è prodotto soltanto con olive di prima qualità, ma la particolarità è il bassissimo tasso di acidità del prodotto finito che, per quanto ci riguarda, non supera lo 0,3%. Questo non avviene per caso: le olive sottoposte ad una particolare lavorazione, innovativa in questo campo, sono private delnocciolo (da qui nasce il ,termine(INTEGRALE’) ,primo responsabile dell’acidità dell’olio, e successivamente la polpa lavorata a 26° è sottoposta a centrifuga per separare l’olio dall’acqua e dalla sansa”. L’olio di “Terre di Capalbio” alla fine, non solo mantiene intatte tutte le qualità ed il sapore del miglior olio di frantoio, ma è consigliato anche per chi non apprezza il gusto troppo forte che a volte l’olio genuino di prima spremitura possiede.